Piacenza-Bari 2-2

Piacenza-Bari 2-2

Tra il Bari, reduce da una notte di festeggiamenti per la promozione in serie A, e il Piacenza con maggiori motivazioni, finisce con un prevedibile pareggio.
Si comincia con i giocatori, mister Conte, il ds Perinetti e il presidente Matarrese in passerella sotto la curva occupata da oltre tremila sostenitori del Bari. Il tecnico biancorosso decide comprensibilmente di schierare i calciatori che hanno trovato minor spazio nel corso della stagione. La squadra non sembra risentirne e dopo soli due minuti Corrado Colombo porta in vantaggio i galletti, sfruttando una corta respinta del portiere ospite su tiro di Barreto. Il Piacenza reagisce con veemenza e al quarto d'ora trova il pari: prima Santoni compie una prodezza su tiro di Guzman, poi Graffiedi si conquista e trasforma un rigore dopo un contatto con Bianco. Si gioca a ritmi blandi, complice il gran caldo, e le uniche emozioni arrivano dagli spalti con la straordinaria festa dei tifosi baresi che ringraziano i loro beniamini per la trionfale stagione. Ci si trascina stancamente sino al 29esimo della ripresa quando Aspas pesca il jolly con uno straordinario diagonale di destro da fuori area, e porta in vantaggio il Piacenza. Sembra fatta per i padroni di casa, ma il Bari non ci sta e dopo cinque minuti Galasso trova il definitivo 2-2 con un bel sinistro che si insacca sotto la traversa. Finisce con i festeggiamenti sotto la curva barese, doveroso omaggio a quei tifosi che non hanno mai fatto mancare il proprio apporto non solo in questa stagione, ma soprattutto negli anni bui e ricchi di umiliazioni che hanno preceduto questo memorabile campionato. Quegli stessi tifosi a cui, incredibilmente e colpevolmente, è stata negata la gioia della indimenticabile festa in quel di Bari, con la squadra in passerella per le strade gremite della città. Una ferita che sarà difficile rimarginare, inferta proprio a chi non se lo meritava, ed aggravata dalla presenza, sul “carro dei vincitori”, di personaggi che con il Bari calcio hanno davvero poco a che a fare.
Archiviata la promozione con questa coda polemica, è tempo di pensare già al futuro. Le conferme di Conte, Barreto e degli altri artefici della ritrovata serie A sono gli obiettivi primari per poter allestire una formazione finalmente competitiva anche nel campionato più bello del mondo. Sta alla società dimostrare con i fatti che non si è trattato di un fuoco di paglia, ma dell'inizio di una nuova era: otto anni di delusioni e amarezze non si cancellano in un colpo solo con una promozione, seppur memorabile. Bari ha fame di grande calcio, e merita una squadra forte: i centomila che festeggiavano per le strade del capoluogo pugliese serviranno da sprone per ricordare che questa non è una piazza come le altre. E' tempo di mantenere antiche e audaci promesse, che i tifosi baresi non hanno certo dimenticato.
Marco Giorgio
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