Il dottor Stranamore di Davide Magnisi – Edizioni Il foglio

Il dottor Stranamore di Davide Magnisi – Edizioni Il foglio


Tratto dal romanzo Allarme rosso dello scrittore britannico Peter George, Il dottor Stranamore è il terzo dei quattro film ad argomento bellico di Stanley Kubrick.  Dopo la consueta maniacale gestazione, durante la quale Kubrick lesse ogni possibile testo d'argomento militare, il regista newyorkese decise che le armi migliori per combattere la follia atomica (e il bieco militarismo) erano il sarcasmo e l'ironia (nonostante all'epoca ci fosse poco da scherzare, eravamo in piena Guerra Fredda). D'altronde, solo una mente geniale e ambiziosa come quella di Kubrick poteva trasformare una tragedia, e un tema serissimo come l'olocausto nucleare,  in un intelligentissimo congegno comico visto attraverso una serie infinita di metafore sessuali. Innumerevoli le sequenze entrate nell'immaginario collettivo, anche per merito di un cast superlativo capeggiato da un funambolico Peter Sellers che veste i panni di ben tre personaggi: il dottor Stranamore, il presidente degli Stati Uniti d'America e il colonello Lionel Mandrake.  Davide Magnisi affronta l'opera di Kubrick con una scrittura precisa nell'analisi critica e agile nella lettura. Otto capitoli in cui l'autore riflette su una pellicola particolarmente stratificata, a partire dalla sua laboriosa gestazione (perché, inizialmente, Il dottor Stranamore non era stato pensato come un film satirico). Il libro è ricco di aneddoti e curiosità (come la scelta del titolo definitivo) che renderanno ancora più piacevoli (e consapevoli) le future visioni del capolavoro di Kubrick.
 
a cura di Guido Gentile
 
 
Il dottor Stranamore, probabilmente, è l'opera più politica di Stanley Kubrick, ma, a dispetto della sua età (quasi sessant'anni), resta tremendamente attuale, quasi lungimirante. Non a caso nella tua analisi al film, parti proprio dall'uomo e dal suo istinto di sopravvivenza come di autodistruzione.
La guerra è sempre un gioco al massacro. Una fabbrica di lutti. Ce lo aveva insegnato già Omero con l'Iliade, il poema della guerra che, non a caso, è stata anche la prima grande opera della letteratura occidentale. L'unica cosa certa in guerra è la morte. Kubrick è sempre stato appassionato dei meccanismi che muovono gli uomini in guerra, dove l'istinto di sopravvivenza viene esaltato, dove lo spirito distruttivo e autodistruttivo degli uomini trova la sua forma più orribile e, insieme, spettacolare. Non a caso Kubrick era un grande appassionato ed esperto giocatore di scacchi, che è un antico gioco di guerra. Anch'io trovo che Stranamore sia un'opera genialmente politica nel mettere in scena certi meccanismi, in un anomalo film di guerra. Nel senso che noi non vediamo mai, praticamente, il nemico: le uniche vere scene di guerra sono dei soldati americani che combattono contro degli altri soladti americani per prendere una base americana e il clima della guerra fredda è rappresentato dalla War room, una specie di stanza dei giochi, ma giochi di guerra dove si decidono i destini dell'umanità. L'altro tocco geniale di questo film è far vedere come la guerra trasformi gli uomini, politici che dovrebbero guidare saggiamente le proprie nazioni, in dei bambini in cui è sempre l'altro che ha cominciato (la stessa l'escalation delle armi atomiche sembra avere la medesima giustificazione).
 
Paradossalmente, anche se è una pellicola ad argomento bellico, Il dottor Stranamore è il film più erotico di Kubrick, o quanto meno quello più ricco di metafore sessuali, a partire dal titolo e dal beffardo sottotitolo. Nemmeno in Eyes Wide Shut osa così tanto.
Eyes Wide Shut è un film erotico che mostra i corpi. È un'analisi sul potere e come questo abusi dei corpi, trasformando l'erotismo in una merce, uno spettacolo da offrire. Anche Il dottor Stranamore è uno specchio dei suoi tempi, con un erotismo tutto metaforico. Come spesso accade in Kubrick, erotismo e guerra sono mescolati, il linguaggio militare e quello sessuale si fondono. Il film è un'analisi ironica e tragica sul potere. Sul potere di uomini che vogliono esibire la propria forza e, quando la perdono dal punto di vista erotico, come succede al generale Jack the Ripper, cercano nel gioco della guerra un gigantesco orgasmo di sostituzione: il missile, la bomba che cade sulla base russa di Laputa (tradotto, “la puttana”) indica l'impotenza di uomini frustrati che giocano con le vite, in questo caso l'umanità intera, per mostrare la loro volontà di potenza.
 
In quasi cinquant'anni di carriera, Stanley Kubrick ha realizzato soltanto tredici lungometraggi, tra l'altro il primo, Fear and Desire (1953), immediatamente ripudiato dal regista. Però alla fine si citano sempre gli stessi film, inquadrati con i soliti aggettivi. Non ti sembra che Stranamore sia un po' sottovalutato? Per me oltre che narrativamente geniale, è notevole anche da un punto di vista formale.
La filmografia di Kubrick è qualcosa di straordinario. Sì, certo, a parte il primo film che citi, Fear and Desire, un po' ingenuo, ma che già rivelava tutta una poetica cinematografica (e non a caso un film di guerra), il suo è un corpus di opere strabiliante, sia dal punto di vista formale che dell'analisi della società e dell'animo umano. Davvero altri titoli sono più celebrati del Dottor Stranamore, ma, per me, questo film rimane la sua opera più geniale. Probabilmente, proprio il suo essere un film difficilmente inquadrabile, e così provocatorio, l'ha reso meno popolare di altri suoi lavori.
 
Come ha giustamente ricordato Quentin Tarantino, alla fine sono gli attori che rendono immortali certi dialoghi, e Stranamore non fa eccezione, dato che possiamo ammirare prove attoriali d'eccellenza. Probabilmente è l'apice della carriera di Peter Sellers, funambolo della parola e genio discontinuo. Non trovi?
Peter Sellers è un autentico dio della recitazione. Questo film non avrebbe avuto la stessa forza senza di lui. Nel Dottor Sranamore fa tre personaggi completamente diversi e avrebbe dovuto farne addirittura quattro. Sì, forse Peter Sellers ha avuto una carriera discontinua. Il suo essere un attore trasformista, con ruoli sempre diversi, ha reso impossibile inquadrarlo. Può essere accaduto che proprio questo suo trasformismo lo abbia fatto diventare un oggetto difficilmente identificabile per il pubblico.
 
C'è un altro aspetto che secondo me testimonia la genialità di Kubrick e la modernità del suo cinema, con Stranamore diede vita a una campagna promozionale particolarmente curata e innovativa per l'epoca. Che ne pensi?
Kubrick amava il cinema, a tutto tondo, e sapeva che era anche un'industria. E che i film fossero fatti per essere visti da un pubblico il più largo possibile, quindi anche essere venduti. La sua straordinarietà, insieme alla sua maniacalità, cercava di investire ogni aspetto della costruzione di un film: dall'ideazione alla produzione, in una maniera oggi impensabile per un regista. Si documentava ossessivamente prima di fare ogni film (non a caso ha girato poche pellicole). Poi, una volta finito il film, cercava di seguirlo passo dopo passo, anche con operazioni innovative. Ad esempio, per Il dottor Stranamore fu ingaggiato come fotografo di scena Weegee per una specie di lancio promozionale parallelo. Un altro grande artista, ma non certamente un fotografo di divi e lustrini. Weegee costruì un reportage fotografico bizzarro sul film, talmente strano che poi non fu realmente usato dalla produzione. Perché poi bisogna sempre fare i conti con chi il film lo produce e lo distribuisce e questa è rimasta una costante di Kubrick. Un regista che ha cercato di seguire i suoi film dalle locandine ai doppiaggi, paese per paese. Era un uomo di cinema a 360 gradi e, secondo me, continua a mancare terribilmente a tutti gli amanti dell'arte.  Guido Gentile
 
 
Guido Gentile, docente, giornalista e critico cinematografico iscritto al Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. È ideatore e conduttore di trasmissioni radiofoniche e televisive. Ha scritto per numerose testate giornalistiche e cura rassegne cinematografiche e incontri culturali denominati Conversazioni di cinema.
 
 
 
Editore: ‎ Ass. Culturale Il Foglio
Lingua: ‎ Italiano
Copertina flessibile: ‎ 130 pagine
ISBN-10: ‎ 8876068341
ISBN-13: ‎ 978-8876068348
 
 
 
Contatti
https://www.instagram.com/davide.magnisi/
https://www.ibs.it/dottor-stranamore-ovvero-come-ho-libro-davide-magnisi/e/9788876068348
 
 

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