Nightguide intervista Anna Calvi, una grande piccola donna dalla voce ipnotica. Presto in Italia per 3 date.

Nightguide intervista Anna Calvi, una grande piccola donna dalla voce ipnotica. Presto in Italia per 3 date.

 Voce ammaliante, accompagnata dall'inseparabile chitarra, Anna Calvi crea musica passionale, viscerale e intensa, e i suoi live lo confermano.
Dopo il successo dei suoi due album in studio, l'omonimo “Anna Calvi” del 2011, “One Breath” del 2013, e dell'Ep “Strange Weather” del 2014, la cantautrice e chitarrista inglese annuncia il suo ritorno in Italia con il suo terzo album in studio “HUNTER”, uscito il 31 agosto 2018 via Domino Records, per tre nuovi appuntamenti: mercoledì 21 novembre al Teatro Regio di Parma per il Barezzi Festival, giovedì 22 novembre all'Hiroshima Mon Amour di Torino e venerdì 23 novembre al Largo Venue di Roma.
Noi l'abbiamo incontrata in anteprima per conoscerla meglio e cercare di capire meglio la donna dietro l'artista.

 
Arrivi da un anno pieno di impegni e soddisfazioni, quindi vorrei chiederti, chi é Anna ora?
 
Sono una persona molto felice perché il disco è stato ricevuto bene e molto entusiasta per le collaborazioni e la nuova musica che ho fatto. Mi ha fatto piacere far uscire il disco e suonarlo per le persone e vedere le loro reazioni.
 
Ho letto nella tua biografia che le soddisfazioni di quest'anno sono una conseguenza di un periodo difficile della tua vita. Senza violare l'intimità della tua vita privata attuale, vorrei l'opinione di un'artista come te: come mai periodi di sofferenza generano cosí di frequente fertilità artistica? Come mai si crea di più durante o dopo periodi duri?
 
In realtà non so se sia migliore la mia creatività di quando passo periodi felici e stabili. È il caso di questo disco, avendo attraversato molte difficoltà, ma quando ho iniziato a prepararlo stavo già molto meglio. Forse accade perché quando hai attraversato molte difficoltà apprezzi molto di più quello che hai.

 
Ho letto che hai passato un periodo in cui hai scoperto meglio la tua sessualità e l'hai accettata maggiormente. É forse successa la stessa cosa in senso musicale?
 
Forse sí, in un certo senso ho liberato il mio modo di scrivere: essere più erotica quando volevo essere più erotica, essere più selvaggia quando volevo essere selvaggia, parlare più di me, essere più istintiva e affidarmi più all'emotività e all'intelletto.

 
Parlando del tuo album, ho ascoltato Hunter e ho percepito una sorta di erotismo e di sensualitá triviale che non percepivo in una canzone dai tempi di Grace Jones. Mi sbaglio? Spero ti faccia piacere questo paragone.
 
Senz'altro Grace Jones é una mia grande influenza. Pensando alla sua voce, a come si appropria di ció che canta, al suo personaggio. Mi ha ispirata molto e volevo essere sicura di fare lo stesso con le mie canzoni, essendo la voce una componente fondamentale.

 
Il tuo album comincia subito con un'enfasi epica adatta ad un'opera classica. Ascoltando Hunter ho avuto molte visioni contrastanti nella mia mente, come spazi immensi e stanze chiuse, erotismo e repulsione, coraggio e paura; sono curioso di sapere se queste dicotomie trovano un equilibrio alla fine.
 
Domanda interessante... credo che la fine del disco suggerisca una sensazione di equilibrio e speranza per il futuro, senza lotta.

 
C'é pace dentro di te adesso?
 
Sí, credo di sí.

 
Hai dichiarato di voler dare l'immagine di una donna cacciatrice e non preda; cosa me pensi di tutti gli scandali dell'ultimo anno legati al movimento #MeToo?
 
Credo che abbiano aiutato a un'apertura verso l'uguaglianza, non é la risposta al problema ma almeno la gente é a conoscenza del problema. Credo sia una cosa positiva e che se ci fosse giustizia nei tribunali non dovremmo ricorrere ai social media per esprimere i nostri sentimenti; questa non é senz'altro la maniera ideale e infallibile per ottenere giustizia in alcun modo ma é tutto ció che parecchie persone hanno. Quindi vorrei sottolineare quanto sia importante che sia diventato piú facile per le persone parlarne e sapere che la loro voce viene ascoltata e creduta.

 
Credi che gli uomini siano spaventati da donne cacciatrici?
 
Non saprei, tu credi che lo siano?
 
Io vengo da una famiglia di donne, quindi ho rispetto e ammirazione per loro; assolutamente nessuna paura.
In realtà non mi ero preparato questa domanda, mi é venuta ora!

 
Credo ci sia una differenza nella storia dell'evoluzione dell'accettazione della sessualità femminile. Non capisco come mai la sessualità femminile sia stata repressa nei secoli. Credo, spero ci siano molti uomini che non si spaventino davanti a una donna che conosce a propria sessualità e che sa ciò che vuole.

 
Devo confessarti una cosa, mi ha sorpreso molto ascoltare la tua voce in questa intervista perché, avendo ascoltato le tue canzoni, immaginavo una voce profonda e squillante, invece sei cosí pacata e non riesco a immaginare una cacciatrice, ma neanche una preda.
 
Vieni a vedermi dal vivo e cambierai idea!

 
Senz'altro! Presto sarai in Italia per tre giorni e, se non sbaglio, non é la tua prima volta in Italia...
 
Esatto, ci ho giá suonato.

 
Qual é la tua relazione col nostro paese? Non ho trovato nulla sulla tua biografia ma il tuo nome suona molto Italiano...
 
Sí, mio padre é Italiano, quindi ricordo quando venivo in Italia da bambina, la mia famiglia era solita andare spesso a Roma per le vacanze. É un posto importante per me.

 
Quindi sei venuta in Italia anche prima dei tour?
 
Sí, esatto.

 
Hai ancora parenti qui?
 
No, purtroppo no.

 
Dopo questo album che, posso dirlo, rappresenta una svolta nella tua carriera, cosa vedi nel tuo futuro? Che sogno vuoi realizzare?
 
Voglio continuare il lavoro iniziato con questo disco e provare a farne uno nuovo ancora migliore, ho giá iniziato a lavorarci, sto mettendo insieme le idee e vorrei fare piú collaborazioni.

 
Hai giá qualche collaborazione in testa?
 
Mi piacerebbe moltissimo collaborare con Iggy Pop, quello sarebbe davvero un sogno che si realizza.

 
E ci sono posti, festival o venue dove ti piacerebbe suonare?
 
In realtá no, nulla a cui possa pensare al momento.

 
Vorrei porti l'ultima domanda, é sempre la stessa per ogni artista perché é una mia curiositá personale e, credimi, é la piú difficile: pensando al tuo passato, quali erano tre album che non potevano mancare nella tua collezione e perché?
 
Dunque, 'Aladdin Sane' di David Bowie,'Grace' di Jeff Buckley e 'Nightclubbing' di Grace Jones.

 
Intervista a cura di Luigi Rizzo
Copywriting a cura di Sonja Amoretti.
 
 

Articoli correlati

Interviste

Intervista a Simon Schiele, autore del romanzo “Jäck atto III: La Stirpe Antica”.

21/03/2024 | Bookpress

Simon schiele è nato a torino nel 1996; nonostante la sua giovane età, ha già all'attivo cinque romanzi. L'autore ha mantenuto la promessa fatta al sé stesso bambino:...

Interviste

Intervista ad Alessandro Niccoli, autore del romanzo “La Ragazza che abbandonò il Destino”.

07/03/2024 | Bookpress

Alessandro niccoli è nato a s. Miniato nel 1968 ed è un avvocato e scrittore. Da sempre si batte contro le discriminazioni, e in favore dell'ambiente e degli animali; i...

Interviste

Intervista a Rosalba Trabalzini, autrice del saggio “La rabbia. Analisi di cinque casi di violenza”.

15/02/2024 | Bookpress

Rosalba trabalzini è nata a roma nel 1950 e lavora in ambito psichiatrico fin dal 1969; ha iniziato come infermiera psichiatrica e poi si è specializzata come psicologo...

424677 utenti registrati

17092224 messaggi scambiati

17544 utenti online

27948 visitatori online